ANGELO D’AMORE

2024 – Lost Tapes Vol. 22 Angelo D'Amore (Angapp Music - It)

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Info

Titolo: Lost Tapes Vol. 22 Angelo D’Amore diretto da Pietro Malandra
Formazione: Banda Città dell’Aquila
Anno: 1966 © 2024
Grafica: 3Heads Agency
Testi: Pierfrancesco Galati e Livio Minafra
Registratore: Gianni e Raffaele Fraticelli
Ritrovamento nastri:
Pierfrancesco Galati
Digitalizzazione ed editing: Livio Minafra
Ingegnere del suono di mastering e restauro:
Gianluca Caterina
Casa discografica:
Angapp Music – It
Prodotto da:
Livio Minafra

Angelo D’Amore, detto Angiolio, nacque l’8 ottobre 1919 a Cerchio (L’Aquila). Cominciò ad interessarsi alla musica sin da tenera età quando, alla guida del padre Domenico, fece le sue prime esperienze nelle bande aquilane. Destinato a raggiungere quella fama che lo consacrerà come uno dei più grandi suonatori di flicornino visse le stagioni della sua vita musicale in vari e prestigiosi complessi bandistici d’Abruzzo e della Puglia. A Spoltore (Pe) negli anni ’30 e Tuglie nel Salento nel 1945-46 col maestro Giustino Scassa. Finì così il breve idillio tra due grandi. Ritroviamo poi D’Amore nel nel 1951 e ’52 a Casalanguida in provincia di Chieti. Nel manifesto era definito “solista di eccezionale valore”. Poi Carovigno nel brindisino, dal 1953 al 58 col M° Nicola Centofanti. Fu poi la volta di Corato (1959/60 e 1970/71) col M° Raffaele Miglietta con la quale compagine nel ’59 fu finalista al premio Rai Ventiquattresima ora come Flicornino d’Oro (poi vinto da Maiani e Francavilla Fontana) e poi un lungo periodo a Pescara: 1961/69 e 1972/75 con Domenico Paris Terra per poi passare con “l’altra” banda di Pescara nel 1977 denominata “Regione Abruzzo” con Ferdinando Marincola; mentre con la Banda Città de L’Aquila diretta dal maestro Pietro Malandra, ebbe esperienze saltuarie come il 1966, compagine ed anno nei quali vinse il Primo Premio a Varallo Sesia (Vc) nell’ambito del Concerto Bandistico Internazionale, sotto l’alto patrocinio dell’Unesco.

Ultima tappa verificabile, la Banda di Lanciano, 1983, con direttore Nicola Benvenuto. Eppure il destino aveva un altro programma per D’Amore: la Banda dell’Arma. Destino però che lui non percorse. Angelo D’Amore morì il 31 gennaio 1999 a Pescara.

Pietro Malandra

Nato a Casalincontrada (Ch) il 1° maggio 1912, fu subito avviato allo studio del clarinetto dallo zio Isidoro Malandra (ma si può dire che quasi tutta la sua famiglia sia stata composta da musicisti). Le prime esperienze fuori porta le ebbe suonando nella Banda di Sulmona (1931), nella Milizia di Torino, nuovamente in Abruzzo ad Atessa e poi in Veneto presso la rinomata Banda di Venezia diplomandosi il 17 ottobre 1956 in Composizione e Strumentazione per Banda presso il Conservatorio Benedetto Marcello. Fu così che successe ad Alfredo Ceccherini nella direzione del complesso bandistico lagunare (celebri i suoi concerti in Piazza San Marco). Con questa formazione ebbe anche il piacere di collaborare in qualità di maestro di banda di scena col Teatro La Fenice di Venezia nel 1960 e ’61 con le opere di verdiane Traviata, Nabucodonosor, La forza del destino e la pucciniana Turandot. Nel 1959 in occasione dei 100 anni della fine della battaglia di Solferino e San Martino (che sancì la fine della Seconda Guerra d’Indipendenza in Italia) diresse oltre 600 musicisti alla presenza di Charles De Gaulle e Giovanni Gronchi, rispettivi presidenti della Repubblica di Francia ed Italia. Apprezzato da Herbert von Karajan dal 1965 tornò dalle sue parti dirigendo con successo la Banda Città dell’Aquila fino al 1969 quando poi ebbe il compito di rifondare il Gran Concerto di Chieti (1971-1976). Degno di nota il Premio vinto con l’Aquila (definita la Salisburgo d’Italia) come 1° Classificato a Varallo Sesia (Vc) nel luglio ’66 nell’ambito del Concerto Bandistico Internazionale, sotto l’alto patrocinio dell’Unesco, nel quale si sfidarono bande proveniente da Danimarca, Belgio, Lussemburgo e Francia. Ma il 1966 fu l’anno anche della Medaglia D’Oro da parte del Comune di Venezia al M° Pietro Malandra per il lodevole servizio prestato alle dipendenze del Comune di Venezia. Colpiscono, peraltro, le parole contenute in un attestato ricevuto a Sora (Fr), nel 1963 in quanto all’alta considerazione della banda. «La banda musicale, l’orchestra del popolo, questa regina assoluta ed incontrastata delle piazze e delle folle…». Poi Malandra concluse la sua carriera con la Banda di Mottola nel 1977. Fu anche compositore scrivendo tra le altre cose il poema sinfonico Maiella e le marce Serenissima, Marinelli, Pennetta, Chieti, Casale e Mottola. Si spense a Venezia il 15 settembre 1993.

Luigi Malandra

Nato il 26 luglio 1920 a Casalincontrada (Ch) fu allievo del fratello Pietro. a dodici anni entra nella Banda di Casalincontrada suonando il flicorno contralto. Nel 1941 vinse il concorso per entrare nella Banda della Milizia di Torino come 1° flicorno baritono per poi passare al flicorno tenore. A seguire ha militato nelle Bande di Casalincontrada (1945, 1947, 1949, 1950/51, 1956/57), di Chieti, Atessa (1948), Introdacqua (1953), Casalanguida (1954), Pescara (1958/1964), L’Aquila (1966/1975) dove fu anche vicemaestro. Nel 1967 fu nominato da Saragat, Cavaliere della Repubblica per meriti artistici. Morì il 16 luglio 2014 a Chieti.

Smeraldo Salvatore

Nato nel 21 novembre 1921 a Manoppello Scalo (Pe), nipote di Isidoro Malandra (come Pietro), si diplomò in Ambima nel 1971-1962. Fu solista di flicorno baritono e tenore, I suoi esordi in Banda furono nel triennio 1939-1941 con la Banda dell’Esercito di Trieste. Nel dopoguerra suonò belle Bande di Casalincontrada e poi de L’Aquila. Fun anche insegnante di musica. Si spense il 20 agosto 2000 a Città Sant’Angelo (Pe).

N.B. Molte informazioni sono tratte dal volume Storia di una Banda Musicale Abruzzese: Casalincontrada 1841-2014 a cura di Fausto De Sanctis, Editrice Sigraf 2014.

Ascolta il cd

  Excerpt Time Soloists Banda Maestro Date Place/Fest
1. Lucia di Lammermoor – Per te d’immenso giubilo (G. Donizetti) 3:34 Gigino Malandra tenor trombone

 

Banda Città dell’Aquila Pietro Malandra 1966 /
2. Lucia di Lammermoor – Delle stanze ove Lucia (G. Donizetti) 5:07 Smeraldo Salvatore baritone flugelhorn idem idem idem idem
3. Lucia di Lammermoor – Scena della pazzia (G. Donizetti) 12:16 Angelo D’Amore sopranino flugelhorn,

Antonio Manzi flute

idem idem idem idem
4. Lucia di Lammermoor – Spargi d’amaro pianto (G. Donizetti) 4:13 D’Amore idem idem idem idem
5. Lucia di Lammermoor – Quartetto e Finale (G. Donizetti) 5:54 D’Amore,

Malandra,

Salvatore

idem idem idem idem
6. Barbiere di Siviglia – Piano, pianissimo (G. Rossini) 3:01 / idem idem idem idem
7. Barbiere di Siviglia – Ecco, ridente in cielo (G. Rossini) 4:10 Pasquale D’Inverno clarinet,

Malandra

idem idem idem idem
8. Barbiere di Siviglia – La calunnia è un venticello (G. Rossini) 5:38 Salvatore idem idem idem idem
9. Barbiere di Siviglia – Se il mio nome saper voi bramate (G. Rossini) 4:20 Malandra idem idem idem idem
10. Barbiere di Siviglia – Orsù signor don Bartolo + Temporale (G. Rossini) 4:16 / idem idem idem idem
11. Barbiere di Siviglia – Una voce poco fa (G. Rossini) 7:46 D’Amore idem idem idem idem
12. Barbiere di Siviglia – Largo al factotum (G. Rossini) 8:28 Salvatore idem idem idem idem

 

All recordings by Gianni e Raffaele Fraticelli.